Thursday, 31 January 2008

富嶽三景
(fugaku sankei, tre vedute del Monte Fuji)

Sicuramente, quando Katsushika Hokusai si cimentò nelle 36 vedute del monte Fuji, era più vicino al monte Fuji di quanto non lo fossi io mentre scattavo queste foto. E poi le sue non erano foto. E poi lui era Hokusai, che gli dèi l'abbiano in gloria. E poi nel 1831 il 44° piano del Tokyo Park Hyatt non c'era, e nemmeno il grattacielo davanti. Quello in cui si vede riflesso l'altro lato dell'alba. L'alba dell'ultimo giorno, quando infine il Fuji-san ha deciso che poteva apparire, che eravamo "degni". Non che fossimo pronti, diciamo "un po' più pronti": non si è mai pronti a vedere una divinità. Figuriamoci a fotografarla così, quando albeggia e tu sei in mutande con lo spazzolino in bocca. Eppure pare che il divino sovente ami palesarsi proprio in questi momenti, sospesi tra la non aspettativa, le mutande e lo spazzolino.

"Non interrogo il mio occhio coporeo o vegetativo
più di quanto interrogherei una finestra riguardo ad una vista; guardo attraverso di essa e non con essa".
William Blake

芙蓉峰, "la Cima del Loto", dice Wikipedia.


Nel momento in cui la luce del sole, nel suo salire,
ha raggiunto questo preciso grado di tinta e saturazione,
mi sono sentito in Sicilia, a cospetto dell'Etna,
che è per tanti aspetti antitetica al Fuji,
eppure ne condivide la natura divina.

2 comments:

Anonymous said...

Dio mio che bello, e poi la gente mi prende per pazzo quando dico che più di tutto vorrei andare in giappone...
Hai almeno preso una spada paccottiglia? LA differenza da prenderla qui a li è solo che puoi dire che viene dal giappone, però dici niente!

Anonymous said...

E' dall inizio dell'anno che mi sveglio prima dell'alba, e cammino per la città intorpidita (lei, non io) da casa al lavoro, mentre il sole tenta di fare capolino prima che io entri in ufficio. E, benché qui a Trieste tante giornate fossero insolitamente lattiginose, il confine tra l'acqua e il mare indistinguibile, ogni alba non è mai uguale a sé stessa, ogni mattina porta con sé un differente sussuro che in breve tempo viene sommerso dal vociare del giorno. Qui come in Giappone, i riflessi del mare quanto le nevi del Fuji.