Tuesday 5 February 2008

禅 (zen)

Tutto avrei pensato, tranne che di riempire pagine e pagine di mie fotografie. Io che fino a tempo anno fa avevo paura della macchina fotografica, tipo che ti porta via l'anima. Poi, con arrendevole cedevolezza, mi sono affidato alla camera chiara. È una vittoria sull'ego e sulla sua sciocca voglia di restare intonso, di non mettersi alla prova in ciò che non padroneggia. Non sai fare foto? Bene, allora ciò che ti serve è fare foto.


Shinjuku Gyoen, 20000 alberi nel bel mezzo di Tokyo. A gennaio, quasi tutti spogli. Una desolazione che eleva lo spirito. Un'ombra che esalta la luce che la crea.


Che fai, trovi inspiegabilmente una singola palla di neve

al centro di un prato perfettamente asciutto

e non ci giochi?



Chissà che radici ha.

Nello Shinto, se non ti piacciono i vaticini
(御御籤, omikuji), gli appicci a un albero e tanti saluti:la sfortuna resta inchiodata là.


Che fai, trovi inspiegabilmente una singola palla di neve

al centro di un prato perfettamente asciutto

e non ci giochi ancora un po'?


Ueno (E no, non sono stato io).


E il mio maestro m'insegnò com'è difficile

trovare l'alba dentro l'imbunire.


Imparerai che per morire ti basterà un tramonto.

Passano gli anni e il tempo delle ragioni

se ne sta andando per scoprire che

non sono ancora maturo nel Secondo Imbrunire.


4 comments:

Anonymous said...

bravo bravo bravo bravissimo. go ahead!

Anonymous said...

Bello...

Ma come mai hai deciso di tornare a scrivere in italiano? è una decisione fissa o temporanea?
e soprattutto, non resistere alle foto: comunque le fai, digitali o a impressione, sono il modo migliore per liberare spazio nel cervello (che troppo spesso è occupato da cose inutili, come nel mio caso).
Guardando una foto puoi ricondurre a tutta la roba che c'è legata alleviando parecchi sforzi grazie al riconoscimento visivo.
Poi spesso le foto hanno anche qualcosa in più, ma varia di persona in persona.
è egoismo pensare che possiamo fare tutto da noi, e dalle foto che hai fatto e dalle didascalie penso che tu possa essere daccordo...?

B. said...

ehi, baddo! ho ripreso a scrivere in italiano affinche' i tuoi commenti potessero essere luminosi come questo:D
Decisione temporanea, temporary road, seguiranno post in francese, in dialetto triestino - per il gurmukhi ci stiamo attrezzando.
Vero, le foto liberano spazio, più che altro per la strana relazione che creano tra lo spazio visivo e reale e quello mentale personale. Dai un occhio al libro La camera Chiara linkato nel post.

E grazie anche a The Gizu, che è poi colui che, con le sue foto, mi ha fatto venir voglia di provare.

Anonymous said...

in francese no ti prego, oltre alla mia antipatia personale non saprei tradurre :D

darò un occhio al libro, ma prima mi somo ripromesso di finire almeno i figli di Dune che di per se è piuttosto psicotico.