Su una spiaggia lavica, al riparo dai pericoli minori, la mente ha potuto spaziare verso intuizioni perfettamente inutili, ma rilassanti. Per esempio, mi sono messo a pensare al processo di sottrazione operato da Lucio Battisti nel disegnare le copertine per i propri dischi del "periodo bianco".
Il periodo bianco.
Così chiamato per via delle copertine, appunto.
Quel periodo che forse manco sapete che c'è stato.
Quello quando Battisti si è rotto di Mogol.
Sì, a un certo punto Battisti si è rotto di Mogol. Più o meno quando Mogol ha cominciato a proporgli testi tipo "Perché non sei una mela". Allora Battisti je fa ciao ciao, fa un disco d'interludio chiamato "E già", che di fatto in linguistica è un interludio interiettivo. Dell'accaduto non fa mistero, tramite la moglie paroliera (o prestanome?) "Io mi ero lasciato entusiasmare/da quel tipo intellettuale appariscente/che in fondo in fondo non valeva niente/ una cosa... che non so capire davvero".
E già.
Battisti muore, Battisti rinasce con le parole di Pasquale Panella. Progressivamente diventa sempre più elettronico. Più scarno negli arrangiamenti. Più essenziale, a tratti addirittura rap, a tratti addirittura dub. Di colpo sta sulle balle a "tutti", perché "tutti" volevano che continuasse all'infinito a rifare Acqua Azzurra e, eventualmente, Acqua Chiara. Bello eh, ma è come se ti costringessero a continuare a mangiare ottimi omogeneizzati dalla nascita fino alla morte. Battisti è morto 10 anni fa (l'anniversario cade il prossimo 9 settembre). Credo che il suo ultimo pasto non siano stati omogeneizzati. Il suo ultimo disco nemmeno. Battisti se ne è andato in purezza, senza rimestare nel torbido di un'acqua chiara diventata mare nero.
E qui torniamo alle copertine dei dischi, tutte su sfondo bianco/biancastro, tutte disegnate da Luscio in persona. Di due anni in due anni, Battisti pubblicava questi dischi e sulle copertine metteva sempre meno roba:
Il periodo bianco.
Così chiamato per via delle copertine, appunto.
Quel periodo che forse manco sapete che c'è stato.
Quello quando Battisti si è rotto di Mogol.
Sì, a un certo punto Battisti si è rotto di Mogol. Più o meno quando Mogol ha cominciato a proporgli testi tipo "Perché non sei una mela". Allora Battisti je fa ciao ciao, fa un disco d'interludio chiamato "E già", che di fatto in linguistica è un interludio interiettivo. Dell'accaduto non fa mistero, tramite la moglie paroliera (o prestanome?) "Io mi ero lasciato entusiasmare/da quel tipo intellettuale appariscente/che in fondo in fondo non valeva niente/ una cosa... che non so capire davvero".
E già.
Battisti muore, Battisti rinasce con le parole di Pasquale Panella. Progressivamente diventa sempre più elettronico. Più scarno negli arrangiamenti. Più essenziale, a tratti addirittura rap, a tratti addirittura dub. Di colpo sta sulle balle a "tutti", perché "tutti" volevano che continuasse all'infinito a rifare Acqua Azzurra e, eventualmente, Acqua Chiara. Bello eh, ma è come se ti costringessero a continuare a mangiare ottimi omogeneizzati dalla nascita fino alla morte. Battisti è morto 10 anni fa (l'anniversario cade il prossimo 9 settembre). Credo che il suo ultimo pasto non siano stati omogeneizzati. Il suo ultimo disco nemmeno. Battisti se ne è andato in purezza, senza rimestare nel torbido di un'acqua chiara diventata mare nero.
E qui torniamo alle copertine dei dischi, tutte su sfondo bianco/biancastro, tutte disegnate da Luscio in persona. Di due anni in due anni, Battisti pubblicava questi dischi e sulle copertine metteva sempre meno roba:
1990. Non si riesce nemmeno a capire di cosa si tratti, ma ciò è dovuto anche al fatto che Battisti odiava il rimpicciolimento in scala operato per portare su CD le immagini pensate per LP. Dunque i disegni passavano da LP a CD senza ridimensionamento. E se non ci stavano? Pazienza, si taglia. Problemi da Photoshop.
1994. Dall'acronimo all'iniziale. Cioè, l'iniziale dovrebbe essere H. Ma me lo vedo Battisti, ancora di Poggio Bustone nonostante gli anni e anni di Brianza velenosa, che si dice tra se e sè: "aò, se dice Eghel. Dunque: E". Perché Battisti era un tipo molto più ironico di quel che il "filtro Mogol" ci ha trasmesso.
Nel 1996 non uscì nessun disco. Anche se è noto come Battisti avesse già creato le musiche per il sesto disco bianco, che la moglie ha deciso di lasciare inedito. Continuando la progressione: dopo copertine sempre più vuote, una copertina che nemmeno c'è. Proprio come il disco. Proprio come, ahinoi, Battisti.
5 comments:
Beautiful. Battisti è uno dei pochi cantanti antichi (cioè che cantavano prima che nascessi!) che ascolto tutt'ora, qualche volta. Però gli album citati non mi sembra di averli mai ascoltati. Indagherò.
Grafica e parole.
bello! Davvero!
Ottokin! L'uomo, la leggenda! Che onore. Grazie.
B.
Magari dopo acqua azzurra poteva semplicemente, poteva semplicemente, poteva semplicemente...far niente.
Sopratutto poteva astenersi dal curare le copertine dei suoi dischi.
E perché mai?
Un conto é non gradire, un conto consigliare l'auto-tumulazione... ...se gi piacceva così, perché avrebbe dovuto astenersi?
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