Tuesday 18 August 2009

Prima che qua diventi tutto Beatles

Idoli vecchi e nuovi (ma comunque vecchi):
Brian Wilson & Pete Townshend

Sì, qui tra un po', per almeno due ragioni, sarà particolarmente beatlesiana, l'atmosfera. Più di quanto non lo sia già. Ma quest'estate è stata musicalmente dominata da un'altra costante: i Beach Boys. La Scoperta Misteriosa e Unica dei Beach Boys.
Si può scoprire la statura compositiva dei Beach Boys, cioè un gruppo nato ben oltre quarant'anni fa, a 35 anni suonati, la maggior parte dei quali spesi ad ascoltare musica degli anni Sessanta? Si può ed è un'ottima strategia per continuare a stupirsi. Li avevo tenuti indietro quasi apposta, i Beach Boys. Avevo già abbastanza musicisti sotto la B: Beatles, Battiato, Banhart, Baustelle, Beck, Bennato, Blur, Baden Powell, Bonzo Dog Doo Dah Band, Bobdylan. E che Pet Sounds fosse il tassello psichedelico mancante tra Sgt. Pepper e Odessey & Oracle degli Zombies mi era stato detto talmente tante volte che non ne potevo ormai più. Ho ceduto. E mettiamo su 'sto Pet Sounds.

Il complimento più bello che posso fare a questo disco è: l'ho ascoltato tutta l'estate e non ho ancora memorizzato i titoli delle canzoni. Non ne sento il bisogno. Guardo la copertina,

vedo le bestie, vedo i Beach Boys, intravvedo i titoli, mi gusto la scelta cromatica e torno all'ascolto. Be', alla fine un paio di titoli li ho dovuti imparare per forza, anche perché God Only Knows è chiaro che la vuoi suonare già alla seconda volta che la senti, ed è chiaro che non puoi tirarla giù ad orecchio, nonostante l'incredibile orecchiabilità.

La mia ragazza mi ha regalato Pet Sounds in vinile. Il 33 giri.
Mi ha telefonato e mi ha detto:
"indovina cosa ti ho regalato!"
E io: Pet Sounds in vinile.
"Ma come hai fatto!?"
Volevo proprio questo, esattamente questo, ecco come ho fatto (tralasciando come la giovine sia stata costretta a un ascolto forzato preventivo reiterato ipnotico persecutorio sistematico delle canzoni in questione: o mi comprava Pet Sounds, o mi comprava i Beach Boys, forse addirittura quelli vivi).

Pet Sounds è un disco che te lo rigiri nelle orecchie, te lo shakeri nel cervello, lo succhi succhi e mai si consuma, ad luibitum resta magico, misterioso più dell'inner groove di Sgt. Pepper. E' intangibile ma perfettamente omogeneo, come una sinfonia adolescente tascabile rivolta a Dio - definizione usata in realtà per parlare della successiva Good Vibrations dalla "mente" dei Boys, Brian Wilson. Non bisognerebbe valutare Wilson se non per la sua musica. Ma per capire come sia possibile che questo disco sia così ordinato e allo stesso tempo così selvaggio e, appunto, psichedelico, è facile andare a scomodare i gravi disturbi psichici, più che psichedelici, di cui Wilson avrebbe sofferto di lì a poco. Ci sono la gioia senza limiti dei bambini e la seraficità insondabile della pazzia, in Pet Sounds. In quei corni francesi così austriaci. In quella persistenza di armonizzazioni doo-wop che galleggiano serene sul mare di una spiaggia californiana che non c'è più - siamo ormai in una stanza del castello di NeuSchwanstein al cospetto di un clavicembalo sdentato, siamo a un passaggio a livello nella notte e ci siamo appena svegliati sul sedile posteriore, siamo a un lounge party dove ci servono dei frac che camminano da soli, siamo davanti a una radio Brionvega TS 502 del '64 che ci canticchia, mal sintonizzata, "Wouldnt it be nice if we were older/Then we wouldn't have to wait so long" e non siamo più sicuri se dobbiamo prendere alla lettera quest'allegria oppure no, e non sappiamo cosa sia questa cosa che dobbiamo aspettare così a lungo a sentire i Beach Boys.

Non ho ancora imparato il nome dei Beach Boys, e non riesco ad associare i nomi che non ho ancora imparato alle facce che non ho ancora associato ai nomi che non ho ancora imparato.

E' un labirinto senza pareti, Pet Sounds.
Forse è per questo che si finisce per scomodare la pazzia di Wilson.
O che sia per non scomodare la nostra?

1 comment:

Anonymous said...

La seconda che hai detto!
...
Ma quante ne hai dette??
Random:
- di B ci sono anche un paio di girls tipo Billie Holiday e Bjork (ma già si sa) e poi i doppiamente B Beastie Boys che per un pelo linguistico sarebbero la crasi tra Beach BOYS e PET sounds. Invece no.
- la copertina del disco è meravigliosa, un filmino praticamente.
- la tua ragazza, se avesse potuto, credo ti avrebbe comprato anche i Beach Boys, mettendo nel pacco pure Pete, un medium e una badante.
- a proposito di Pete: che faccione da Isola di Pasqua che ha qua.
- oddio sono le 2 passate: help me Rhonda!
S