Come Together,
da "The Lost Soppalco Sessions"
feat. B & The Invaluable Marco Corsi
Ieri iera il quarantennale della pubblicazione di Abbey Road. Questo è molto bello, sicuramente, sarebbe stato forse bello fare gli auguri al disco con un post ieri in vece di oggi. Ma in realtà, volendo ancora offrire il giusto tributo al reale, a scapito del virtuale, ieri ho deciso di festeggiare Abbey Road dal vivo, incrociando la mia pessima chitarra da spiaggia con sette/otto altri fan dei Beatles. Così invece di postare in questo non-luogo internettiano, mi sono trovato alle quattro di pomeriggio all'ombra di un noce e di un ciliegio, in una casa non poco distante da quella dove ho abitato nei giorni più lieti della mia infanzia, con una vista mozzafiato sul golfo di Trieste, prosciutto arrosto, cren, vino, birra, lisergia empatica.
E' stata una session di quattro ore, praticamente ininterrotte. Avremo suonato una sessantina di canzoni dei Beatles. Sì, compreso tutto Abbey Road. Felice di essere, dei presenti, quello tecnicamente più approsimativo: c'è così tanto da imparare. Vorrei trasferire le emozioni rarissime del pomeriggio di ieri ma no, in realtà non vorrei, me lo tengo tutto per me - o per noi che c'eravamo, insomma, perché sono abbastanza certo dell'idem sentire che si è generato in merito. E sono certo che il prossimo anno, per Let it Be o anche per nessuna cosa in particolare, questo gruppo vorrà ritrovarsi.
Gli spezzoni che allego e allegherò nei prossimi post sono invece presi da un'altra occasione, che ribattezzo The Lost Soppalco Sessions perché ero convinto di averli buttati. Invece no, e li pubblico qui proprio perché hanno a che fare con Abbey Road. Improvvisazioni con l'unico merito del groove naif, che reputo sempre meglio della riproduzione maniacale.
Forza. tutti ad Abbazia!
E' stata una session di quattro ore, praticamente ininterrotte. Avremo suonato una sessantina di canzoni dei Beatles. Sì, compreso tutto Abbey Road. Felice di essere, dei presenti, quello tecnicamente più approsimativo: c'è così tanto da imparare. Vorrei trasferire le emozioni rarissime del pomeriggio di ieri ma no, in realtà non vorrei, me lo tengo tutto per me - o per noi che c'eravamo, insomma, perché sono abbastanza certo dell'idem sentire che si è generato in merito. E sono certo che il prossimo anno, per Let it Be o anche per nessuna cosa in particolare, questo gruppo vorrà ritrovarsi.
Gli spezzoni che allego e allegherò nei prossimi post sono invece presi da un'altra occasione, che ribattezzo The Lost Soppalco Sessions perché ero convinto di averli buttati. Invece no, e li pubblico qui proprio perché hanno a che fare con Abbey Road. Improvvisazioni con l'unico merito del groove naif, che reputo sempre meglio della riproduzione maniacale.
Forza. tutti ad Abbazia!
3 comments:
Che fichi, sotto quel noce e quel ciliegio... I Fab Four hanno il potere di trasmutare anche la frutta!
(anche il soppalco faceva bei pomi però)
Gran figata. :)
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