Wednesday 13 April 2011

Un bel po' di primavere


Letteralmente. Sono nato in primavera. La primavera è la mia stagione preferita. Credevo ciò cambiasse con l'età, di sentirmi un rorido trentenne estivo, per esempio, ma non è stato così. La primavera resta veramente adorabile. Ceeeeerto, anche l'autunno, contrappasso contrappuntistico della primavera.


Mi piace che l'iPod sia uno strumento così tuttobello, perché permette di fare foto ascoltando musica e tutto proviene dallo stesso scatolino. Così pare ci sia un gioco di vasi comunicanti tra la musica che ascolti e le foto che fai. E sì che lo so che di colpo mi piace la Apple dopo averci sputato semini sopra per tutta la vita. Però mi motivo con l'aspetto beatlesiano del logo della mela e mi sento tranquillo, mi sento in quella primavera in cui ascoltavo Rubber Soul e non ci si poteva credere di quanto era primaverile. E dire che è uscito il 3 dicembre del 1965, Rubber Soul. Ma io mica lo ascoltavo a dicembre, lo ascoltavo a primavera del 1991. E le stagioni e i gusti e i significati di tutto li fai tu vivendo e poi ricordando. The man is the message, altro che the media.


Mi piacciono i fiori da impazzire. Ho avuto la fortuna di far la visita di leva con quel test assurdo in cui se dici che ti piacciono i fiori ti mandano dallo psicologo. Ovviamente ci sono finito e devo dire che era una donna davvero piacevole. Nettamente rientrava in quella che molti anni più tardi sarebbe stata definita come la categoria di MILF. Ma nozioni così kantianamente utili non erano disponibili nei primi anni Novanta.


Lazying on a sunday afternoon, né più né meno, facendo foto a una ragazza su una panchina che ozia e occhieggia anche lei da dietro il suo libro. Sento di amarla da sempre, perché questa è la primavera, e non è vero che ho una stagione preferita, fossi matto, amo tutto, ma la primavera ha quel modo di incanalarti i pensieri e i sospiri, la sonnolenza e la virulenza che è tutto suo, tutto un risveglio di primavera, che fa quasi strano fermarsi a pensarci, dai, è la primavera, è fatta così, non esistono più le mezze stagioni ma quelle intere sì.
(Ho ripreso a fare ginnastica, che mentre ti metti a farla di senti un anziano che fa ginnastica, ma dopo due giorni invece ti senti più giovane di quando ti sentivi anziano. Natural,ente ho scelto una ginnastica tibetana, perché più si invecchia più è bello indulgere con autoironia sui propri vezzi più eccentrici.)
Il temporale estivo in prepotente anticipo ha appena spazzato via tutti i i petali di ciliegio che ancora resistevano, ma anche in questi anticipi senza senso sta il senso della primavera.
E con questo concludo il mio tema sulla primavera, che vorrei tanto tornare alle elementari per un attimo e consegnarlo alla mia maestra Silvia e dirle: pensa te, l'avresti detto che dopo trent'anni sostanzialmente restavo lo stesso personaggio di trentanni prima? Secondo me l'avrebbe detto, è una brava maestra. Sfortunata la terra che ha bisogno di eroi. Ma di maestre, be', Dio sa quanto ce ne sia bisogno. E mica solo a primavera.



5 comments:

Baddo said...

Tanti auguri Mr. Tamburino...

Anonymous said...

Sei un rorido ultratrentenne buono per tutte le stagioni B!
S

ilmatto said...

Però, se posso.
L'uso di perplimere mi lascia perplesso, stupefatto, quasi basito.
Ma probabilmente è una questione di non stare al passo coi tempi e i modi.

ilmatto said...

Talmente poco al passo che dopo aver postato mi accorgo di aver sbagliato post.

Marty said...

penso che ti avrebbe dato un ottimo, la tua maestra (o un 10?)!