Saturday, 3 January 2015

Vent'anni fa fiorivo


Un'amica ha ritrovato un mio acquerello che le ho regalato esattamente vent'anni fa. Per il dinamismo insoddisfatto che caratterizza l'essere umano, è ben più soddisfacente ritrovare un disegno creduto perduto, anzi, spazzato via dalla memoria, che non riguardare una delle tante opere da sempre nella propria vecchia cartelletta polverosa. Custodire gelosamente non dà gioia e, nell'insignificante e effimera durata di un'esistenza umana, nemmeno ci si può davvero crogiolare pensando a un qualsivoglia valore intrinseco, financo tecnico, di una propria creazione. Un po' di conforto venga allora da questo acquerello ritrovato, anzi, più che dall'acquerello in sé, dal suo mero ritrovamento e dai pensieri associativi che scatena. Chi ero, chi sono, cosa avrei potuto essere e tutte quelle domande tanto interessanti quanto intime, personalissime, inutili allorché si tratti di renderne partecipi altri esseri umani che hanno da brigare, e giustamente, con le medesime domande rivolte da loro stessi a loro stessi. 

Però fiorivo, e sceglievo l'acqua per rappresentarlo. E ne è passata, di acqua, sotto i ponti eraclitei. E i fiori son sfioriti, e altri semi sono stati piantati, e alcuni mai son germinati, e altri alberi si son fatti oramai. Così vanno le cose, così devono andare.  

1 comment:

Gogul said...

Caro Babich, ogni tanto entro a vedere se ci sono nuovi post. Oggi ho controllato, e c'era. E, niente, è bello che ci fosse. Ed è bella la riflessione.
Un abbraccio.