Ciao. Mi chiamo Bianca e sono una cavalla di razza quarter horse. Lascio volentieri su questo blog la mia testimonianza in merito alla cavalcata che ho fatto con Andrea, anche perché ha avuto la delicatezza di non schiaffarmi nel post "Incontri con animali straordinari", intuendo che un cavallo è qualcosa di diverso. Troverete questo mio punto di vista inevitabilmente cavallo-centrico. Soprattutto se non siete mai andati a cavallo.
Per Andrea era la prima volta. La tensione nelle sue gambe rivelava curiosità, più che paura, e questo è sempre un buon inizio, anche se so bene come gli entusiasti sono sempre i primi a "ricaccarsi" (come diciamo qui alle pendici dell'Etna) al primo accenno di brio nell'andatura. Sono così restata in modalità mansueta, stando attenta a evitare qualsiasi movimento brusco, e concedendomi giusto di addentare qualche foglia di vite, qua e là, man mano che procedevamo, rigorosamente al passo, tra i vigneti e i sentieri scoscesi.
Come un bambino che sperimenta un giocattolo, ogni volta che mi sporgevo verso una foglia Andrea tirava appena appena le briglie, come se avesse paura di disturbare... Veniva voglia di dirgli "Tira, ragazzo mio, mica mi rompo!", ma lungi da me imbizzarrirmi per così poco - non sono più una puledra. Ormai leggo gli umani come libri aperti, appena mi si mettono in sella. Capisco con chi ho a che fare anche solo guardando la forma del corpo, ascoltando il ritmo del respiro. Intuisco il rapporto tra un uomo e una donna dal suono della loro voce quando si parlano. E mi stupisco sempre di più di come gli umani non ci riescano proprio, a capirsi. Forse perché hanno la presunzione di comprendersi attraverso i pensieri, attraverso la mente quando, in realtà, tutto è straordinariamente più semplice.
Per Andrea era la prima volta. La tensione nelle sue gambe rivelava curiosità, più che paura, e questo è sempre un buon inizio, anche se so bene come gli entusiasti sono sempre i primi a "ricaccarsi" (come diciamo qui alle pendici dell'Etna) al primo accenno di brio nell'andatura. Sono così restata in modalità mansueta, stando attenta a evitare qualsiasi movimento brusco, e concedendomi giusto di addentare qualche foglia di vite, qua e là, man mano che procedevamo, rigorosamente al passo, tra i vigneti e i sentieri scoscesi.
Come un bambino che sperimenta un giocattolo, ogni volta che mi sporgevo verso una foglia Andrea tirava appena appena le briglie, come se avesse paura di disturbare... Veniva voglia di dirgli "Tira, ragazzo mio, mica mi rompo!", ma lungi da me imbizzarrirmi per così poco - non sono più una puledra. Ormai leggo gli umani come libri aperti, appena mi si mettono in sella. Capisco con chi ho a che fare anche solo guardando la forma del corpo, ascoltando il ritmo del respiro. Intuisco il rapporto tra un uomo e una donna dal suono della loro voce quando si parlano. E mi stupisco sempre di più di come gli umani non ci riescano proprio, a capirsi. Forse perché hanno la presunzione di comprendersi attraverso i pensieri, attraverso la mente quando, in realtà, tutto è straordinariamente più semplice.
5 comments:
I pensieri ragionati, le costrizioni mentali (o castrazioni?) sono scudi, anche se intellettivamente altissimi, anche e inconscie protezioni.
Quando si mette una mano su una pancia nuda che ne è consapevole, lì si, che si comprende il mondo, senza neppure un pensiero.
Qualche anno fa mi capitava spesso di cantare "You make me feel like a natural woman" alla mia cavalla Paloma, mentre la strigliavo...
Chissà cosa pensava quella saggia cavalla dell'umana che l'aveva chiamata Colomba e le cantava stonata una canzone d'amore. Per non parlare di Battiato, al trotto...
S
Ecco, si pensa sempre che alla propria età si abbia ormai capito tutto della vita, e poi un giorno si scopre che i cavalli sanno scrivere sui blog. Scusa Bianca, ma è la prima volta che mi capita, non sono abituato...
Comunque è vero che voi animali capite gli umani meglio di come si capiscano loro stessi, ne ho molte prove.
Grazie, è un terzetto di commenti commovente, davvero.
1)Anonima, parrebbe che mi conosci da una vita!
2) S, quando hai parlato di Battiato al trotto mi è istintivamente venuta in mente un'altra canzone di Battiato, "La Torre", dall'album, giustamente animalesco, "L'Arca di Noé".
Poi l'ho riascoltata, e mi sbagliavo: è perfetta per il galoppo! Eccola:
http://www.youtube.com/watch?v=IDhbZeZOBb0&feature=related
Certo, cuccuruccuccù è più ispirata e solare... ma anche 'sta torre ha un suo perché, al galoppo
(io non sono andato nemmeno al trotto - la prossima volta sì però, anche se non so dove trovare cavalli in vicinanza).
3)falino, in effetti alla propria età si ha capito tutto della vita fino a quel punto, o meglio fino a un secondo prima. Poi il presente arriva e scompagina (e/o reimpagina) tutto....
Ammappa come incalza "La torre"... Perfetta per il galoppo sì!
Cerca di arrivare fino al galoppo b., perché è quanto di più vicino al volo io abbia mia provato. Mentre il trotto è leggermente punitivo, il galoppo è qualcosa che si avverte come un (immeritato) regalo. Il cavallo ti fa volare con lui.
S
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