Tuesday 6 May 2008

Imparare a stare al mondo

Grand Theft Auto IV, Rockstar Games, 2008

Che bello che nel mondo dei videogame possano esistere, e capitalizzare, giochi tanto diversi quanto
MarioKart Wii e Grand Theft Auto IV. Bello anche che entrambi i giochi indignino un certo tipo di giocatori piuttosto che un altro. Bello soprattutto che a me piacciano tutti e due.
Oggi a lezione alla NABA ho mostrato Grand Theft Auto IV agli studenti. Lo scopo era di trasmettere l'idea di videogioco "sandbox": io sviluppatore ti creo un mondo, un insieme di regole, un sistema, tu giocatore ci interagisci e, partendo dalle cause che ti offro, costruisci i tuoi effetti personali: le tue emozioni, le tue conclusioni, la tua vita videogiocosa.
Una ragazza pareva piuttosto turbata dall'amoralità del gioco. Che invece, come certi film di Abel Ferrara, in fondo è addirittura moralista, come visione d'insieme: la città come inferno per i poveri e paradiso per i ricchi: entrambi, ricchi e poveri, vengono spinti a peccare dalla brama di cambiare o mantenere il proprio status. Per fortuna che questo canovaccio pesantissimo, nella pratica, è trattato con un sarcasmo ispirato, sopra le righe, grottesco e soprattutto satirico. Tanta, tanta satira, fatta apposta per turbare gli imbecilli o coloro che non hanno l'opportunità di "leggere" il testo GTA IV come si deve. Cioè con maniacalità.
Un'altra ragazza, invece, s'è messa a giocare. Era esaltatissima, aveva una bellissima espressione, e rideva gioiosamente mentre faceva tutte le cose sbagliate, da comica, che tipicamente capita di fare le prime volte che si gioca a un GTA.
Una terza ragazza, incalzata su quale fosse il "senso" di un gioco improntato alla libera esplorazione, se ne è uscita con un'espressione bellissima: "lo scopo è imparare a stare al mondo". Capire, in pratica, le regole del gioco. Soprattutto quando non sembrano esserci - il che, spesso, vuol dire che invece sono tantissime, nascoste, capillari, intriganti da individuare.

Avevo scritto su GTA, nel precedente blog, anche a Marzo 2007 e Giugno 2006.

5 comments:

Molta Gente said...

ma solo ragazzine alle tue lezioni?

:D

B. said...

aha.
sì, c'avevo pensato mentre lo scrivevo. La realtà è che i maschi del corso, in particolare uno zoccolo duro, sono più videogiocosi in senso specialistico. Pertanto, le loro reazioni erano più ortodosse. Le tre ragazze citate avevano avuto reazioni più istintive, come dire. Se vuoi cambio il gender nei tre esempi:D

B.

Molta Gente said...

nonono. mi piace l'immagine di ragazzine eccitate che giocano al gta davanti alla tua cattedra.

B. said...

sapevo che finiva così:D
B.

Anonymous said...

"Una ragazza pareva piuttosto turbata dall'amoralità del gioco"

GTA non è amorale a se stesso, solo rispecchia fedelmente una faccia del mondo che ci circonda. Allora si, in questo senso può essere considerato amorale. La Rockstar ha comunque fatto di peggio, chissà le reazioni della fanciulla se al posto di GTA si fosse trovata a giocare Manhunt (tra i peggiori giochi che abbia mai visto)

"vengono spinti a peccare dalla brama di cambiare o mantenere il proprio status"

Verga docet


Ed ora con permesso, ho delle acrobazie folli da eseguire.