L'ispettore Ceretti, tavola I, 1988,
Deluxe Paint III su Amiga 500 inespanso
Era una giornata estiva così calda che non me ne importava poi molto, che fosse così calda, se l'avevo passata davanti al computer, all'Amiga 500, comprato appena qualche mese prima. Ricorderò sempre il Commodore 64 principalmente per i giochi, ma l'Amiga 500 soprattutto per le applicazioni di grafica, disegno, musica. Che usavo con la stessa frenesia di un boscaiolo che, appena comprata la sua prima motosega, la utilizza spenta perché non si è curato di capire come funziona.
Era una giornata estiva così calda, come quella di oggi, e tra una e l'altra ci sono più di vent'anni. Vent'anni sembravan ieri, come cantavano i New Trolls. Mica tanto, in realtà, forse perché i computer cambiano così in fretta che fanno sentire meglio il peso degli anni, binarizzano, severi ma giusti, gli orpelli della memoria, e i pixel vengono restituiti addirittura più crudi di com'erano sul televisore a tubo catodico.
(che poi i New Trolls cantano tutt'altro, mi rendo conto riascoltando la canzone, ma pazienza, dai, pazienza anche per questo strano ponte tra i Genesis e i Bee Gees che vi ho appena proposto).
Le avventure dell'ispettore Ceretti durarono esattamente il tempo di un pomeriggio, ennesima prima tavola di un fumetto mai conclusosi. Tra l'altro si sarebbe dovuto trattare di uno spin-off di un'altra mia serie, "Bolfo", assolutamente cartacea e protrattasi addirittura per una decina di episodi. Qui è Bolfo a diventare comprimario. Il tempo di una tavola. Forse faceva troppo caldo per continuare a "mousare" disegni su Amiga. Magari mi sono alzato e sono andato a prendere del karkadé, che in casa andava forte, a fine anni Ottanta, chissà perché.
Ricordo che ero piuttosto convinto che, pur non capendo un granché dell'esistenza, le nebbie si sarebbero dipanate, e che l'età adulta mi avrebbe schiuso un mondo di magnifiche sorti e progressive. La sorpresa dell'adultaggine è invece che non si dipana proprio una mazza, anzi, ma che sei o troppo saggio o troppo stanco per angustiartene con costanza. Non si capisce niente, e bo', ma io ho lavorato tutto il giorno ed è statauna giornata estiva così calda che chissenefrega.
Cos'è meglio? Avere la forza arietina di buttare giù infinite prime tavole di fumetti incompiuti come accadeva vent'anni fa, o nemmeno buttarle giù, quelle prime tavole, come mi accade oggi?
Cercherei la risposta, ma è stata una giornata così calda che
1 comment:
Come ti capisco. E' una giornata così calda che non vedo l'estremità "Genesis" né quella "Bee Gees" del ponte gettato sui New Trolls. O alludi al fatto che ho dovuto minimizzare il volume quando è inziato il cantato?
La tua Amiga 2011,
S
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